Daisetsu Teitaro Suzuki:
(18 ottobre 1870 – 12 luglio 1966[1]).
Si è autodenunciato nel 1894 come Daisetz.
Saggista, filosofo, religioso e traduttore giapponese. È stato un’autorità nel campo del buddismo, in particolare dello Zen e dello Shin, e ha contribuito a diffondere l’interesse per questi temi (e per la filosofia dell’Estremo Oriente in generale) in Occidente. Fu anche un prolifico traduttore di letteratura cinese, coreana, giapponese, vietnamita e sanscrita. Suzuki ha trascorso diversi lunghi periodi insegnando o tenendo conferenze in università occidentali e ha dedicato molti anni alla cattedra presso l’Università Ōtani, un’università giapponese della Scuola Ōtani di Jōdo Shinshū.
Suzuki è stato candidato al Premio Nobel per la pace nel 1963.

Il vuoto, che concettualmente può essere scambiato per puro nulla, è in realtà il serbatoio di infinite possibilità.
