Kahlil Gibran

Khalil Gibran:

Chiamato anche Kahlil Gibran; nato come Gibran Khalil Gibran.
(Bsharri, Libano, 6 gennaio 1883 – New York, USA, 10 aprile 1931).
Artista, poeta e scrittore.

Kahlil Gibran ( 1911 )

Le nostre lacrime più sacre non cercano mai i nostri occhi.

Pittura di Edward Hopper

Tienimi lontano dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride e dalla grandezza che non si inchina davanti ai bambini.

Foto: Olga Volkovitskaia

Gli alberi sono poesie che la Terra scrive sul cielo.

Foto: Thierry Lampe – facebook

E Dio disse: «Ama il tuo nemico», e io gli obbedii e amai me stesso.

Immagine: Peter van Geest AI. Significato: Un’osservazione profonda e un po’ cinica sulla percezione di sé e sulla psicologia umana. Ruota attorno a un paradosso: il comandamento biblico “Ama il tuo nemico” deriva dal Discorso della Montagna (Matteo 5:44), dove Gesù invita ad amare il prossimo, anche i nemici. Il colpo di scena ironico: dicendo “Gli ho obbedito e ho amato me stesso”, chi parla suggerisce di essere il suo peggior nemico. Gli esseri umani sono spesso i nostri peggiori critici e sabotatori: ci ostacoliamo con insicurezza, pensieri negativi e comportamenti distruttivi.Si riferisce ai conflitti interiori che tutti abbiamo: parti di noi che non accettiamo o addirittura odiamo. Per seguire il comandamento, devi prima riconoscere che a volte ti tratti come un nemico. Solo allora puoi iniziare ad accettarti veramente. È un’affermazione potente che sottolinea la complessità della percezione di sé e della crescita spirituale: l’amore per il prossimo inizia con la riconciliazione con se stessi. Fonte: The Treasured Writings of Kahlil Gibran. (Versione modificata).

Il mio nemico mi ha detto: «Ama il tuo nemico». E io gli ho obbedito e ho amato me stesso.

 

Immagine: Peter van Geest AI. Significato: Il proverbio è una reinterpretazione paradossale e controversa del comandamento biblico “Amate i vostri nemici” (Matteo 5:44) . Il significato funziona su più livelli:
L’amore per se stessi come vittoria: obbedendo al nemico e amando se stessi, si neutralizza il nemico. La vittoria più grande non è distruggere il nemico, ma coltivare l’amore per se stessi.
Il nemico come specchio: il proverbio suggerisce che spesso il nostro nemico più grande siamo noi stessi, con i nostri pensieri negativi, l’autocritica e i conflitti interiori. Amando noi stessi, sconfiggiamo quel nemico interiore.
Paradosso e ironia: c’è una sottile ironia in questo: obbedendo al nemico, fai qualcosa di positivo per te stesso. Il nemico diventa così involontariamente l’occasione per la crescita personale.
Filosofia esistenziale: secondo le interpretazioni su Medium e altri blog filosofici, il messaggio è che spesso siamo noi stessi il nostro nemico più grande e che l’amore per se stessi è una forma di obbedienza spirituale, non a un nemico esterno, ma alla realtà che l’amore deve iniziare da se stessi. Fonte: Spiritual Sayings of Kahlil Gibran (1962). (Versione originale).

 

 

 

 

Door Pieter

Mensenmens, zoon, echtgenoot, vader, opa. Spiritueel, echter niet religieus. Ik hou van golf, wandelen, lezen en de natuur in veel opzichten. Onderzoeker, nieuwsgierig, geen fan van de mainstream media (MSM).

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